La spiccata vocazione all’export dei produttori italiani di tecnologie e soluzioni per il packaging si conferma anche nel 2021, con il fatturato estero che incide per il 78,4% su quello totale, per una cifra pari a 6,46 miliardi.
Dopo il calo del 4% del 2020, le esportazioni tornano quindi in territorio positivo, registrando un +6,2%. Con 2,15 miliardi di ricavi l’Unione Europea si conferma la principale area di destinazione delle macchine made in Italy e assorbe il 40,8% dell’intero export, con un +3,4% rispetto al 2020. Perde terreno l’Asia (-4,4%), ma resta comunque la seconda area più importante per l’export delle aziende italiane, con 942 milioni di euro di giro d’affari, pari al 17,8% del totale delle performance internazionali del settore.
Terzo gradino del podio per il Nord America, che si distingue con una crescita significativa del +13% rispetto al 2020, che si aggiunge al +6% dell’anno precedente. Stati Uniti e Canada portano in dote 828 milioni di euro. Con il 9% del fatturato totale dell’export seguono Africa e Oceania (fatturato di 473 milioni), che scavalcano al quarto posto l’Europa extra-UE. Chiude la graduatoria il Centro e Sud America.
La graduatoria dei singoli paesi vede gli Stati Uniti d’America al primo posto, con 756 milioni di euro di macchine vendute e inviate oltreoceano. Per gli USA si registra una crescita del +13,1% rispetto al 2020, un incremento che si aggiunge a quelli degli ultimi anni. Seguono Francia e Germania, che dopo essere calate nel 2020, tornano a crescere, rispettivamente del +9,6% e del +10,1%. Il fatturato nel paese transalpino è stato pari a 364 milioni, mentre le aziende tedesche hanno acquistato per 316 milioni. La Cina resta al quarto posto, davanti al Regno Unito, che nel corso del 2021 ha superato la Spagna.
Opening image by tawatchai07 on Freepik